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CLASSIFICA CLASSI QUINTE

AUTORE: K. Bruckner
TITOLO: IL GRAN SOLE DI HIROSHIMA
RECENSIONE DI: ALONI GIULIA 5^A plesso MELERI
PRIMO CLASSIFICATO

Il libro è scritto da Karl Bruckner e si intitola “Il gran sole di Hiroschima”. Narra dell’orrore della bomba atomica lanciata il 6 agosto 1945 su Hiroschima, e racconta la storia di Sadako Sasaki soprannominata la bambina delle mille gru. Sadako Sasaki nata nel 1941 al momento dell’esplosione aveva solo 4 anni. La bambina in quel momento era fuori casa insieme al fratello Scigheo. Grazie a questo, infatti i due riuscirono a salvarsi.
Dieci anni dopo, durante una gara di ciclismo, Sadako senza più forze sviene e viene portata in ospedale. Lì i dottori scoprono, che a Sadako ormai quattordicenne, restano pochi mesi di vita. Infatti, la ragazzina è affetta da una malattia incurabile, dovuta alle radiazioni della bomba. Da quel giorno, Sadako, inizia a fare origami di gru, con la speranza che arrivata alla millesima gru possa esprimere il desiderio di guarire e di tornare a casa. Ma, alla 999 gru l’ultima scintilla di vita che c’è nel corpo di Sadako si spegne e l’anima della bambina vola nell’azzurro del cielo. Fra i tanti temi importanti, c’è sicuramente la determinazione di Sadako, nel voler fare a tutti i costi mille gru, e la speranza di poter guarire. Bisogna riflettere anche sulla crudeltà dell’uomo e degli effetti dovuti alle sue azioni sconsiderate.
C’è da aggiungere, che, questo libro ci insegna a rialzarci quando nei momenti difficili cadiamo, come hanno fatto Sadako e la sua famiglia, e ad aiutarci a vicenda, prendendo esempio dalla famiglia Sasaki, che collaborando è riuscita a sopravvivere negli anni di povertà.
“Il gran sole di Hiroschima”, è un libro meravigliosamente triste, che racconta la morte e il dolore in modo delicato. Un libro, che esorta a non dimenticare, per non commettere gli stessi errori, e, per creare un futuro migliore, dimenticando odio e guerra. Consiglio pienamente questo libro, perché è molto avvincente, infatti mi ha lasciato sulle spine, fino all’ultima parola.


AUTORE: L. Sepulveda
TITOLO: STORIA DI UNA LUMACA CHE SCOPRI’ L’IMPORTANZA DELLA LENTEZZA
RECENSIONE DI: RIZZO PIETRO 5^A plesso MELERI
PRIMO CLASSIFICATO EX AEQUO

Il libro che ho scelto è “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”. Il libro è stato scritto da Luis Sepulveda e la casa editrice Ugo Guanda editore. Questo libro narra la storia di una lumaca che viveva nel paese del Dente di Leone con le sue compagne, sotto la grande pianta di Calicanto. Le lumache conducevano una vita lenta e molto silenziosa ma soprattutto monotona. Un giorno una lumaca quella che voleva scoprire i motivi della lentezza e avere un nome, decise di intraprendere un viaggio anche con la disapprovazione delle compagne. Questa avventura la porterà a conoscere un gufo malinconico ma anche una saggia tartaruga. Il gufo alle domande poste dalla lumaca non risponde in modo soddisfacente. Mentre invece la tartaruga di nome Memoria riesce a dare il nome alla lumaca chiamandola Ribelle, inoltre le dice del pericolo che potevano rappresentare gli uomini. Nella strada di ritorno verso il paese del Dente di Leone, Ribelle capisce il motivo della lentezza perché incontra un gruppo di formiche ma proprio perché Ribelle va piano non le schiaccia. Arrivata dalle sue compagne Ribelle dice a loro la notizia preannunciata precedentemente dalla tartaruga Memoria. Ribelle convince le sue compagne a intraprendere un altro viaggio che le porterà a trovare un nuovo paese del Dente di Leone.
Citando delle frasi ho scelto questa frase: “Un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla”. Ho scelto questa frase perché mi ha colpito per il motivo del coraggio e per la forza di sconfiggere le nostre paure. Ho deciso anche di citare questa frase: “Visto che non ho mai dimenticato la strada di andata né quella di ritorno mi hanno chiamato Memoria…ma poi sono stati gli umani a dimenticare me”. Ho scelto questa frase perché mi ha colpito il motivo dei ricordi, che non vanno mai dimenticati, soprattutto quelli importanti ma anche perché mi ha commosso per la tristezza.
Questo libro mi è piaciuto perché affronta molti temi come quello dell’identità personale di avere un nome, inoltre il coraggio per la forza di lottare per le cose che vogliamo. Il libro è scritto in modo scorrevole, le scritte accompagnate da illustrazioni. Ci sono inoltre molte descrizioni che aiutano a capire meglio la storia, ed è anche molto avvincente.


AUTORE: L. Pichon
TITOLO: IL FICHISSIMO MONDO DI TOM GATES
RECENSIONE DI: CAPRINO CLIO 5^B plesso MEZZOFANTI
SECONDO CLASSIFICATO

Il libro narra di un ragazzo di nome Tom Gates che conduce la sua vita; ma la sua vita quotidiana sarà uguale alla nostra o sarà più strana e stramba?
Il racconto è illustrato e rende più facile la comprensione. Tom Gates nel testo proverà emozioni come imbarazzo e felicità. Ovviamente avrà qualche scontro con sua sorella però lui passerà più tempo con il suo migliore amico Derek, tra la scuola e le prove della band.
Sì, è proprio vero, ha una band! È composta da lui e Derek.
Tom Gates è un combina guai, però riuscirà a ricavare buoni risultati dalla scuola?
Tom Gates avrà degli amici strani e avrà la sua prima cotta!
Avrà una band preferita e riuscirà ad andare al loro concerto? Beh, lo scoprirete solo leggendo.
Secondo me il libro è bellissimo perché tra le cose inaspettate e i suoi pasticci lo rendono bello e simpatico.
Lo so che un libro non può essere simpatico, ma è per divertire e far ridere la gente o i bambini (perché è adatto ad età diverse, ma soprattutto per ragazzi) che lo leggono.
La cosa che mi è piaciuta di meno, è il fatto che è stato tradotto dall’inglese all’italiano, quindi i nomi sono in inglese ed è stato un po’ difficile pronunciarli. Però oltre a questo mi è piaciuto tanto.


AUTORE: M. Knox Osterdag
TITOLO: IL RAGAZZO STREGA
RECENSIONE DI: OTTAVI GAIA 5^A plesso MEZZOFANTI
TERZO CLASSIFICATO

Il libro narra di un ragazzo, Michel, che vive in una casa magica insieme alla sua famiglia in cui i ragazzi diventano “animagus”, ciò persone che possono diventare animali e le ragazze streghe; ma Michel vuole diventare una strega, per questo motivo spia le lezioni delle ragazze per imparare.
Un giorno viene scoperto e in preda al panico scappa e finisce nel mondo degli uomini. Lì trova un amica, passa tutto il giorno con lei ma ad un certo punto si ricorda della serata in cui i ragazzi trovano il loro spirito animale, ma per fortuna riesce ad arrivare in tempo. Ad un certo punto, suo cugino viene impossessato da uno spirito animale corrotto, che gli distrugge la memoria.
Questo libro mi è piaciuto perché insegna che le persone, anche se diverse, possono andare d’accordo e se sei un maschio e ti piacciono le “cose” da ragazza o viceversa hai tutto il diritto di esprimerti.


PREMI DELLA CRITICA CLASSI QUINTE

AUTORE: A. e T. Bucci
TITOLO: IL BAULE DEI SEGRETI
RECENSIONE DI: LIJOI CARLOTTA 5^A plesso MELERI

Quest’autobiografia scritta da Andra e Tatiana Bucci, si intitola “Il baule dei segreti”.
La storia narra di queste due bambine, Andra e Tatiana, che siccome si avvicinava il Natale, decisero di montare l’albero di Natale, così, si diedero da fare. Ad un certo punto, decisero di andare a prendere gli addobbi che stavano nella soffitta, ma non appena vi entrarono, un baule attirò la loro attenzione. Aprirono il baule, e tutto il passato le travolse come un’onda. Oggetti, foto e ricordi che appartenevano alla famiglia Ebrea dei Bucci. Si ricordarono, osservando tutti gli oggetti, di tutto quello che passarono a causa della deportazione ad Auschwitz. Quando vennero deportate, i giorni passati nel campo di concentramento, e quando furono liberate, le persone che le aiutarono e che morirono. Ad esempio il trenino di latta che portava sempre il piccolo Sergio, che morì perché venne sottoposto ad alcuni test medici; la stella ebrea che era ricamata sulle camicie che indossavano nei campi e tante altre cose.
Questa storia ci insegna ad aiutare le persone, che siano ebree o no, bianche o nere, proprio come fece una bloekova (una guardiana che controlla i bambini nei campi), che aiutò le due sorelle a prendere delle decisioni. La bloekova, infatti, disse alle due sorelle che qualsiasi domanda veniva posta a loro, dovevano rispondere “no”. Così fecero, ed infatti riuscirono a scampare gli esperimenti medici, che portavano alla morte ogni bambino a cui venivano apportati.
Questa storia ci insegna pure a non dimenticare ciò che successe nei campi, e ad avere coraggio nell’affrontare le cose senza arrendersi mai, a qualsiasi costo, pur di ottenere la libertà.
Come autobiografia è commovente ed immersiva, bella e interessante, che racconta il passato per non dimenticare nel futuro. Non è così facile raccontare ciò che hai vissuto nei campi di concentramento, ma Andra e Tatiana ci sono riuscite grazie al loro immenso coraggio.
È un libro scorrevole e che si legge tutto d’un fiato. Uno dei pochi libri adattato per bambini sulla Shoah e un libro che racconta di come dopo la deportazione si rinacque e si continuò a vivere. Grazie ad Andra e Tatiana, adesso, posso ricordare e non dimenticare.
Grazie.


AUTORE: J. K. Rowling
TITOLO: HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE
RECENSIONE DI: SCIPIONI GIULIA 5^B plesso MELERI

Questo libro narra di un ragazzo di nome Harry Potter. Harry Potter aveva dei poteri speciali. Sua madre Lilli Evans e suo padre James Potter si erano sacrificati per salvarlo da Voldemort. Harry andò a vivere con gli zii ma loro lo trattavano male. Un giorno arrivò una lettera per lui. Veniva da Hogwarts, la migliore scuola di magia e stregoneria. Lo zio bruciò la lettera ma ne arrivarono altre e altre e altre ancora.
Un giorno lo zio, stanco di tutte quelle lettere, decise di andarsene in un posto molto lontano in mezzo al mare, ma quella notte accadde qualcosa di terribile: si sentì la porta aprirsi, entrò una persona…si chiamava Hagrid.
Hagrid riuscì a portar via Harry per portarlo a Hogworts. Per arrivare bisognava prendere il treno al binario delle 9 e ¾. Durante il viaggio si fece degli amici, Ron Weasley e Hermione Granger.
Arrivati a Hogwarts era tempo delle divisioni delle casate: tutti e tre Grifondoro. Il giorno dopo iniziarono le lezioni, solo che Ron prese in giro Hermione e lei si chiuse in bagno. Quella sera entrò il professor Raptor dicendo che c’era un trol nei sotterranei. Quindi i ragazzi andarono da Hermione, ma il trol non si trovava più nei sotterranei perché era andato verso il bagno delle ragazze.
Sconfissero il trol e arrivarono i professori.
I ragazzi scoprirono, scappando dal gatto di Gazza, una botola contenente una pietra: la pietra Filosofale. Entrarono nella botola e superando molti ostacoli arrivarono…
Il professor Raptor stava cercando di rubare la pietra, fortunatamente Herry glielo impedì. In questo modo, la casa dei Grifondoro vinse la coppa…ci rivediamo al prossimo libro pieno di altre avventure.
I temi di questo libro sono l’amicizia e il coraggio: l’amicizia, perché è molto stretta fra i tre amici; il coraggio, perché hanno saputo affrontare molto avventure ed ostacoli.
Questo libro i è piaciuto perché è molto appassionante e perché ti affezioni ai personaggi.
Inoltre, è molto bello perché l’autrice racconta le avventure dei protagonisti sin dalla loro infanzia fino a quando diventano dei veri maghi.


AUTORE: P. Lamberti Sorrentino
TITOLO: CACCIA AL TESORO
RECENSIONE DI: MELIS GIONA 5^C plesso MEZZOFANTI

Il libro racconta di quattro ragazzi (Luca, Giovanni, Mariano e Marcello) che migliorano la loro vita povera con il ritrovamento di un antico tesoro. Luca, uno dei ragazzi è molto riflessivo e il ritrovamento del tesoro per lui è un momento importante che lo spinge a diventare un archeologo.
Uno dei tanti temi trattati è quello del confronto che fa Giovanni tra gli adulti e i bambini, ad esempio: in paese c’è una festa e i bambini sono felici e contenti, invece gli adulti sono stressati e stanchi, oppure quando i ragazzi trovano il tesoro e gli adulti pensano solo a rivederlo e a fare soldi, invece i bambini lo vogliono condividere con tutti.
Il libro insegna, anche, a non mollare mai e Luca ricorda la frase imparata a scuola: “La cosa più bella che noi possiamo provare è il senso del mistero. Esso è la sorgente di tutta la vera arte e la vera scienza. Chi non ha mai provato questa emozione è come morto: i suoi occhi sono chiusi.”.
Consiglio ai lettori di leggere questo libro perché dentro esso sono racchiusi concetti importanti, che ti spingono a finire il libro.


AUTORE: L. Garlando
TITOLO: CIPOLLINE, SIETE GRANDI!
RECENSIONE DI: MERCATI ANTONIO 5^B plesso MEZZOFANTI

Questo libro è l’ultimo di una lunga serie. Il volume è inoltre molto significativo per la storia perché racconta che dopo le mitiche Cipolline hanno preso tutte la propria strada: chi si sta per laureare, chi sta per fare il suo debutto in serie A, chi sogna di diventare il cuoco migliore del mondo.
Loro sono rimaste un impeccabile fiore, anche se tutti i petali se ne sono andati in tutto il mondo. Questi amici d’infanzia si sono riuniti perché Tommi, il capitano delle Cipolline (squadra di calcio), sta per esordire in serie A.
“Hai mai visto un fiore così bello?”. È la domanda di Guston Champignon, ex allenatore delle Cipolline, che rivolge a sua moglie Sofia.
Secondo me, non si può vedere un “fiore” così bello perché un insieme di amici, che si conoscevano fin da otto anni e si ritrovano ventenni, a parlare, scherzare, divertirsi e raccontarsi stravaganti avventure fatte in tutto il mondo.
“Nel fango?”. È una frase della da Raymond, fidanzato di Sara, difensore delle Cipolline, quando Tommi gli raccontò un po’ di partite, che per far sì che gli attaccanti non segnassero, loro scivolavano e diventavano delle statue di fango.
Per me un’altra frase divertente è anche questa: “Perché esiste un cancello per soli scheletri?”. Questa invece è una frase detta da Donato, ovvero il padre di Tommi, che voleva entrare allo stadio con lo scheletro Aiuto, il miglior “tifoso” di Tommi perché aveva assistito a ogni sua partita, per il capitano delle Cipolline, era una cosa simbolica, un portafortuna.
Un’altra frase, che però mi è piaciuta meno, è: “Vai a dormire prima Cipogol!”. Questa è, inevece, una frase pronunciata dai tifosi dell’inter, squadra di Tommi, perché Cipogol stava per: Cipo era l’abbreviazione di Cipolline e gol perché Tommi faceva sempre gol. Inoltre, è stata pronunciata perché la sera precedente Tommi era andato in discoteca e Lino, il giornalista amico di Tommi, aveva scritto un articolo sulla Gazzetta dello Sport dove c’era una foto con Tommi in discoteca a ballare, mentre baciava Egle; sua fidanzata inglese. Quindi, la mattina tutti pensarono che la scarsa e strana prestazione di Tommi era perché lui fosse andato a dormire tardi; ma non era vero, giocava male perché un suo amico lo aveva messo in cattiva luce.
Inoltre, per me l’originalità del libro è questa: l’autore ha fatto commuovere gli appassionati di questa storia facendo capire che anche se tutti i petali si disperdono in tutto il mondo, ci si può sempre ritrovare per un momento molto importante.